Quando l’hobby diventa impresa: allevamento, caseificazione e viticoltura

Katy Mastorci
L'esperienza di una giovane imprenditrice che ha da poco aperto un'azienda agricola in provincia di Treviso dove alleva pecore Alpagota e trasforma il latte in formaggio, oltre a produrre vino

Un passato da biologa e ricercatrice, un presente come titolare di un’impresa agricola in provincia di Treviso. Katy Mastorci, 35 anni, toscana di nascita, laureata in Biotecnologie mediche, ha lavorato per dieci nell’ambito della ricerca oncologica al Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, e per un periodo anche all’estero. «La ricerca è stato il mio grande amore – racconta Katy – ma in Italia, si sa, è difficile lavorare in questo campo e la passione non basta, servono anche prospettive lavorative».

Da hobby a impresa

Così, Katy decide di trasformare l’hobby e la passione per la campagna e i cani da pastore, in particolare Border Collie, in un progetto lavorativo e di vita. Ora è titolare dell’azienda agricola VitiOviTec, nata nel 2016 con sede a Fregona. Nel nome sono indicati gli indirizzi produttivi: allevamento ovino, viticoltura e tecnologia.
Infatti Mastorci alleva al momento pecore di razza Alpagota per la produzione dell’Agnello dell’Alpago, coltiva tre ettari di vigneto a Pinot grigio, Chardonnay e Glera e usa in campo un sistema di sensori, chiamato Save grape, in grado di rivelare le condizioni microclimatiche del vigneto. In base a queste l'applicazione è in grado di predire l'incubazione di peronospora piuttosto che di oidio o botrite, le malattie fungine più diffuse nella zona. Quest’anno Katy è stata eletta responsabile di Donne Impresa Coldiretti Treviso. «Mi piace – ha detto l’imprenditrice – l’impegno all’interno dell’associazione e il confronto con altre realtà agricole».

Pecore Alpagota al pascolo nei terreni dell'azienda

Pecore di razza Alpagota

« Dal 2015 alleviamo una trentina di pecore di razza Alpagota, razza autoctona del nostro territorio a rischio di estinzione. – precisa Katy - L'allevamento al pascolo dei nostri animali, in circa quattro ettari, garantisce il loro benessere e la pulizia dei prati montani che sono una delle bellezze del nostro territorio, preservandoli dall'imboschimento. Ciò contribuisce inoltre alla squisitezza della loro carne. Oggi l'Agnello d'Alpago è tutelato da un Presidio Slow Food: il disciplinare traccia linee guida fondamentali al fine di ottenere carni di alta qualità, garantendo il benessere degli animali ed il loro accrescimento sano ed equilibrato».
Nel 2016 l'Unione Montana Alpago, ha concesso all’azienda VitiOviTec l'utilizzo del marchio «Agnello Alpagoto - Gnel Pagot», di cui è titolare, nell'ambito delle attività di sviluppo, promozione e valorizzazione del territorio dell'Alpago ed aree limitrofe. Il marchio contraddistingue le produzioni della razza ovina Alpagota, allevata secondo un preciso disciplinare che assicura il benessere animale e la completa tracciabilità del prodotto. La pecora Alpagota viene oggi allevata quasi esclusivamente per la produzione di carne. L’Agnello Alpagoto è sempre più ricercato per le sue carni eccellenti che si possono degustare nei migliori ristoranti della zona o acquistarlo nelle macellerie convenzionate.

Diversificazione azienda

«Desideriamo far conoscere il nostro “Paradiso” anche ai turisti che in estate frequentano la zona del Cansiglio e per questo stiamo realizzando un piccolo B&B. I prossimi obiettivi che mi sono posta con mio marito Manuel sono aprire un piccolo caseificio per la trasformazione del latte di pecora in formaggi e ricotta e produrre il nostro vino biologico, poiché da quest’anno abbiamo iniziato la conversione per la certificazione».

Quando l’hobby diventa impresa: allevamento, caseificazione e viticoltura - Ultima modifica: 2018-08-06T10:38:24+02:00 da Simone Martarello

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