Olivicoltura, in Liguria si scommette sul futuro

olivo
L’esperienza di un’imprenditrice di Lucinasco (Im)

Internet, un pizzico di fantasia e soprattutto la voglia e la determinazione nel far conoscere la propria storia. Sono questi gli ingredienti del successo di Cristina Armato, giovane contadina di quinta generazione e titolare dell’omonima azienda agricola olivicola a Lucinasco (Im), piccolo borgo adagiato su di uno sperone collinare che domina la valle del torrente Impero, in Liguria.

La vocazione
L'avventura imprenditoriale di Cristina, 32 anni, mamma di due bimbi di 2 e 6 anni, inizia ufficialmente nel 2004, ma affonda le radici nel 1870, quando i suoi trisavoli, Domenico Devia e Maddalena Abbo, avviarono una piccola produzione di olio di oliva e olive in salamoia.

Da allora l’attività è passata di padre in figlio, fino ad arrivare alla mamma di Cristina, Silvana Devia, la prima donna della famiglia a guidare l’impresa.
Nel 2004, dopo gli studi in ragioneria, Cristina decide di portare avanti la tradizione familiare: apre prima una sua piccola azienda e poi nel 2008 rileva quella della mamma, riunendo la produzione sotto lo stesso nome. «In realtà – spiega – non si è trattata di una scelta: sono molto legata alla tradizione, alla mia terra e alla famiglia e non avrei potuto sopportare che con me finisse quello che è iniziato centocinquant’anni fa. E poi sono fortunata: il mio non è lavoro, è passione».
Una passione tuttavia non semplice, fortemente legata alle incertezze del tempo e del mercato. «Purtroppo, pur essendo giovane, non ricevo alcun contributo europeo.

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Olivicoltura, in Liguria si scommette sul futuro - Ultima modifica: 2017-03-02T12:55:26+01:00 da Simone Martarello

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