Come creare valore per il grano italiano grazie alla tecnologia

grano
Oltre a migliorare la qualità del grano coltivato grazie alla selezione varietale e all'agricoltura digitale in campo, grazie alle potenzialità di tecnologie innovative come l'Iot si può sviluppare una Blockchain per certificare qualità, origine e metodo di produzione, rassicurando i consumatori sempre più esigenti e attenti

La qualità del prodotto agroalimentare italiano è essenziale per la nostra presenza sul mercato. Tuttavia, la qualità come risultante da analisi sul prodotto, non è più sufficiente. Da una parte i consumatori sono sempre più esigenti non solo per quanto riguarda la storia del prodotto, ma anche sulle condizioni ambientali in cui nasce ed evolve il processo produttivo; dall’altra, le frodi dall’estero ormai vanno ben oltre la mera pratica dell’Italian sounding nell’etichettare prodotti. Questo mette il nostro fatturato e la nostra immagine a rischio ancor maggiore di quanto non sia accaduto finora.
Per rendere le informazioni accessibili per il consumatore, la certificazione delle caratteristiche, dell’origine e delle tecniche produttive devono quindi essere credibili e sviluppate con costi operativi gestibili. Tra le altre, due tecnologie permettono di puntare allo sviluppo di una attestazione di qualità dei prodotti: blockchain e internet delle cose, o IoT.

A Nova Agricoltura in Campo la filiera completa del grano

Di innovazione nella filiera della pasta per una produzione di qualità si parlerà alla sesta edizione di Nova Agricoltura in Campo, l'evento organizzato da Edagricole e Crea con il patrocinio della Regione Puglia e della Città di Foggia. Dopo il successo del 2017, anche quest’anno la giornata dimostrativa e formativa si svolgerà nei terreni del Crea Cerealicoltura e Colture Industriali di Foggia, con un programma ricco di contenuti tecnici e tante novità, oltre alla presenza del sottosegretario al Mipaaf Alessandra Pesce e del presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo. Venerdì 20 luglio a partire dalle 9:30 si potranno vedere in azione trattori, erpici a dischi, decompattatori, seminatrici da sodo, irroratrici, coltivatori, spandiconcime, pneumatici, cingoli, dispositivi per l'agricoltura di precisione, macchine per l'orticoltura, droni e sistemi per la difesa delle colture.
Nel pomeriggio si svolgerà un convegno, durante il quale si tratteranno proprio le tematiche relative alla filiera italiana del grano duro di qualità: dall'agricoltura 4.0 alla catena del valore, dalla selezione varietale grazie al miglioramento genetico, fino alla tracciabilità e alla certificazione del prodotto italiano.

Clicca qui per i dettagli e iscriviti all'evento

Big data per transazioni trasparenti

La blockchain è una tecnologia che permette la creazione di un grande database distribuito per la gestione di transazioni condivisibili tra più attori (nodi) di una rete. Le informazioni sono strutturate in blocchi (contenenti più transazioni) che sono tra loro collegati in modo che ogni transazione avviata sulla rete debba essere validata dalla rete stessa. Ciascun blocco è per l’appunto anche un archivio per tutte le transazioni (e tutto il loro “storico”), che può essere considerata immodificabile. Quindi, una caratteristica importante è che le transazioni non sono più in un unico archivio, proprietà di un solo soggetto, ma distribuite tra nodi che, con la loro interazione, validano le transazioni in un blocco, permettendo di aggiungerlo ad una catena. Un’altra caratteristica importante è la trasparenza; queste transazioni, immutabili, sono accessibili proprio per permetterne la validazione, fornendo così ulteriore elemento per non permettere le frodi. L’applicazione per cui la blockchain è nata è quella delle criptovalute (non gestite dal sistema bancario). Questa infrastruttura ha però applicazioni in moltissimi settori.
Ma come si può applicare la blockchain in rapporto alla necessità di certificare prodotti dell’agroalimentare? Identifichiamo le azioni in una filiera che parte dal produttore agricolo e arriva al consumatore. Semplifichiamo i processi e li indichiamo come produzione, trasporto, trasformazione, rivendita. Il passaggio da un processo all’altro comporta una transizione che può essere codificata in una blockchain. Nell’atto di effettuare una transizione (ad es. la consegna da parte di un trasportatore di un prodotto alla trasformazione) il ricevente, oltre all’esame del prodotto che sta ricevendo, potrebbe utilmente conoscere a che regime di temperatura è stato trasportato. Mentre il costo dei sensori diminuisce continuamente, gli stessi possono essere facilmente connessi al cloud, rendendo visibile l’informazione. In questo esempio il ricevente potrebbe conoscere alla ricezione della merce quale è stata la dinamica delle temperature e anche la geolocalizzazione delle merci nel tempo.

Sensori in rete per creare valore

Questo renderebbe la transazione più solida, aggiungendo anche un altro elemento di conoscenza alla blockchain, che sarà poi la base dello storytelling del prodotto finale. I sensori in rete sono un esempio di IoT, internet delle cose (o meglio, degli oggetti), che indica un’estensione di internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti.
Nuove tecnologie e costi decrescenti offrono così possibilità applicative nel mondo reale praticamente inattuabili solo pochi anni fa. Grandi compagnie che lavorano sulle tecnologie software e altre che lavorano dalla grande distribuzione ai processi produttivi, stanno investendo somme elevatissime per esplorare l’uso di queste tecnologie in diversi settori, inclusa l'agricoltura. Che rimane un settore con poche applicazioni, ma grandi potenzialità, nel quale queste tecnologie potranno fare la differenza per attestare origine e qualità dei prodotti nel mercato interno e in quello internazionale, preservando e probabilmente accrescendo l’apprezzamento prodotto agroalimentare italiano. Un lavoro articolato di studio e sviluppo ci attende; se da una parte è certo che ne raccoglieremo i frutti, dall’altra sembra ineludibile.

Guarda il video dell'edizione 2017

Come creare valore per il grano italiano grazie alla tecnologia - Ultima modifica: 2018-07-13T10:25:44+02:00 da Simone Martarello

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome