Strumenti di precisione, utili o no? Parlano gli allevatori

precisione
É il tema centrale della conferenza finale del progetto europeo Eu-Plf tenutasi recentemente a Bruxelles. Uno degli obiettivi: approfondire la conoscenza sulle opinioni e lo stato d’animo degli allevatori riguardo all’inclusione in azienda di nuove tecnologie

Sviluppare strumenti di gestione volti a monitorare in tempo reale il benessere degli animali, la loro salute e le loro produzioni. È questo lo scopo della zootecnia di precisione o Precision livestock farming (Plf), tema centrale della conferenza finale del progetto europeo Eu-Plf (Smart Farming for Europe - Value Creation Through Precision Livestock Farming) - un progetto di durata quadriennale che aveva l’obiettivo di rendere operativi alcuni prodotti di zootecnia di precisione – tenutasi a recentemente a Bruxelles. L’interesse per la Plf è in crescita in Europa e in tutto il mondo poiché gli allevatori devono confrontarsi con una realtà aziendale completamente diversa dal passato, sia per il numero dei capi allevati, che per il ruolo, sempre più imprenditoriale che devono assumere. La Plf permette di rispondere alle nuove esigenze di tutta la filiera attraverso tecnologie che forniscono allerte precoci, definite come early warning. Inoltre, è  fortemente  cresciuta  la  sensibilità dell’opinione pubblica riguardo l’allevamento intensivo e il benessere animale. Il rispetto del benessere è considerato un’esigenza per l’intera filiera produttiva perché in stretta relazione con i risultati globali d’allevamento in termini di efficienza produttiva e riproduttiva. La Plf trova applicazione in molti ambiti, dal controllo continuo degli animali alla sorveglianza delle problematiche ambientali, riferiti al singolo soggetto o all’intero allevamento.

Riguardo al progetto Eu-Plf
Il progetto Eu-Plf è stato realizzato da venti partner europei suddivisi tra istituti di ricerca e industria oltre alla collaborazione di venti allevatori distribuiti in dieci Paesi (vedi figura 1 e tabella 1). La conferenza finale del progetto è stata l’occasione per condividere i risultati scientifici, le esperienze e le testimonianze degli allevatori che hanno impiegato i prodotti di zootecnia di precisione per tutta la durata del progetto.
Durante i quattro anni di progetto sono state condotte due serie di interviste agli allevatori partecipanti al progetto, la prima nell’anno 2014 (a metà del progetto) e la seconda nel 2016 (fine progetto). Le due serie di interviste sono servite ai partecipanti al progetto per avere il polso della situazione e per poter conoscere il punto di vista degli allevatori. Lo scopo era proprio quello di approfondire la conoscenza sulle opinioni e lo stato d’animo degli allevatori riguardo alla Plf, capendo quali, secondo gli allevatori, fossero i punti di forza o di debolezza dell’inclusione in azienda di nuove tecnologie.

Le tecnologie installate
Negli allevamenti suinicoli e in quelli avicoli sono stati installati dei sistemi composti da sensori che registrano e mostrano i più importanti indici di prestazione nel capannone, come crescita e consumi di acqua e mangime (figura 2).
Allo stesso tempo, il benessere animale era monitorato attraverso un software che traduceva le immagini riprese da telecamere in indici di distribuzione e di attività. Questo device consentiva di seguire minuto per minuto il comportamento degli animali in modo da segnalare rapidamente qualsiasi anomalia comportamentale (figura 3).
Nei 10 allevamenti suinicoli sono anche stati installati due diversi prototipi, il primo consisteva in un sistema di pesatura tramite analisi dell’immagine (Weight Detect è stato progettato per determinare il peso medio gruppo di un box di suini durante le fasi di ingrasso e finissaggio del ciclo produttivo). Questo sistema lavora confrontando i record giornalieri di prestazioni sia con la curva di crescita ottimale sia con le curve di crescita dei cicli precedenti fornendo così delle informazioni all’allevatore sulle strategie alimentari da intraprendere (figura 4).
Il secondo invece è un sistema chiamato Pig Cough Monitor che assiste gli allevatori e i veterinari nel loro continuo compito di monitorare lo stato di salute dei grandi gruppi di suini. Attraverso la registrazione dei suoni, il sistema, per mezzo di un algoritmo dedicato, è in grado di diagnosticare precocemente l’insorgenza di patologie respiratorie (figura 5).
Negli allevamenti di vacche da latte si è invece lavorato su di un nuovo sistema di gestione della mandria. Il CowView è un sistema di localizzazione in tempo reale delle bovine da latte che individua precocemente problemi di salute e di benessere. Il sistema fornisce tra l’altro informazioni sull’estro, invia avvisi su possibili problemi e garantisce un perfetto scambio delle comunicazioni tra il personale. Infatti, il passaggio di consegna tra operatori delle attività svolte/da svolgere è un punto critico negli allevamenti di grosse dimensioni.

Plf, esperienze e opinione degli allevatori

Precisione
Sullo smartphone dell’allevatore le performance di ogni singola vacca (fonte: Lely).

Come descritto precedentemente, agli allevatori è stata sottoposta la stessa intervista a metà e alla fine del progetto: 16 domande relative a diversi temi, dall’importanza del benessere animale, alla vita sociale dell’allevatore. Le più importanti considerazioni di questo lavoro possono essere cosi riassunte:
- la consapevolezza degli allevatori europei nei confronti del Plf e delle sue potenzialità è cresciuta molto durante i 4 anni di progetto;
- fondamentale per l’allevatore è che per ogni prodotto sia chiaro il termine di rientro dell’investimento;
- c’è la necessità di una maggiore serietà da parte del mercato, alcuni prodotto proposti non funzionano adeguatamente e gli allevatori perdono fiducia nella tecnologia;
- le aziende produttrici devono adeguare il servizio di assistenza tecnica che deve essere puntuale tempestivo.
- ogni prodotto deve essere accompagnato da un corso di formazione;
- gli allevatori riconoscono i benefici della Plf in quanto questi strumenti li aiutano a comprendere meglio i bisogni degli animali;
- gli allevatori vogliono poter decidere su quale device ricevere dati e allarmi (smartphone, pc, tablet, etc);
- gli allevatori oltre a vedere i dati rappresentati graficamente, desiderano essere proprietari degli stessi e avere la possibilità di elaborarli a loro piacimento;
- a molti allevatori piacerebbe che ci fossero delle fattorie dimostrative dove poter vedere queste tecnologie applicate, visitabili anche dall’opinione pubblica per dare una visione corretta dell’attività dell’allevatore.
In questo contesto di cambiamento e di necessità di innovazione, la zootecnia di precisione può rappresentare uno strumento per superare le sfide dell’agricoltura di domani.

Leggi l’articolo su Informatore Zootecnico n. 6/2017

L’edicola di Informatore Zootecnico

 

Strumenti di precisione, utili o no? Parlano gli allevatori - Ultima modifica: 2017-03-28T16:02:55+02:00 da Roberta Ponci

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