I quattro pilastri della fienagione di qualità

fienagione
Sfalcio, arieggiamento, andanatura e pressatura sono le operazioni più importanti della fienagione. Ma è fondamentale eseguire queste pratiche con strumenti che preservino al massimo la qualità del foraggio

Aumentare la velocità dell’essiccazione del foraggio e in tal modo ridurre la permanenza sul campo consente di limitare le perdite per respirazione, ridurre il rischio di pioggia, aumentare il numero di occasioni utili per svolgere la fienagione.
Il condizionamento è una tecnica efficiente che offre in tal senso ottime garanzie. Questa, infatti, mira a ridurre la differenza fra la velocità di evaporazione dell’acqua dalle foglie, che si manifesta con elevata rapidità, e quella dagli steli, molto più lenta, mediante la produzione di lesioni sulla pianta. Accelerare la perdita d’acqua consente, inoltre, di ridurre l’intensità e la durata dei fenomeni di respirazione cellulare che ancora persistono dopo il taglio e che consuma il valore nutrizionale del foraggio.
Lo spargimento e il rivoltamento, quest’ultimo in certi percorsi tecnologici limitato solo all’andana, consentono invece di omogeneizzare e accelerare il processo di evaporazione dell’acqua dal foraggio, determinando una riduzione della sua permanenza sul campo. Infatti, l’arieggiamento è l’unica operazione a disposizione dell’agricoltore che gli consenta di governare con efficienza il processo di evaporazione anche quando è molto elevata la quantità d’acqua da evaporare. Quando il terreno è relativamente asciutto quest’operazione deve essere compiuta subito dopo il taglio e ripetuta anche due o tre volte fino al raggiungimento di umidità prossime al 40%. Eventuali interventi successivi dovranno quantomeno essere condotti a velocità ridotte, data l’elevata suscettibilità del foraggio semi-essiccato alla rottura dello stelo e, nel caso della medica, al distacco della foglia.

Rapidità e delicatezza

La disposizione del foraggio in andana dev’essere condotta con rapidità per offrire
la massima disponibilità di tempo alla raccolta e al trasporto del foraggio in azienda. Vi è però un netto contrasto fra la necessità di operare con rapidità e quella di salvaguardare la qualità del foraggio, limitando le perdite di origine meccanica e minimizzando l’imbrattamento con la terra. Di fatto, questa operazione rappresenta, sotto il profilo della produttività del lavoro, un collo di buottiglia a causa della ridotta velocità. Per migliorare tale aspetto è, quindi, necessario aumentare la larghezza di lavoro.
L’impiego della rotoimballatrice richiede alcuni accorgimenti. Infatti, rispetto al fieno sfuso o raccolto in balle piccole, l’aumento delle dimensioni della balla e della sua massa volumica, cioè il rapporto fra il peso della sostanza secca contenuta in una rotoballa e il suo volume, esaspera i problemi connessi con la raccolta di foraggi non completamente essiccati. Solo sfruttando in modo ottimale l’effetto camino, cioè accatastando le rotoballe in modo tale che il passaggio dell’aria sia intenso, è possibile eliminare progressivamente l’acqua superflua.
Un buon modo di operare prevede il collocamento delle rotoballe su palletts, evitando per almeno qualche giorno la loro sovrapposizione. Ciò però non è sufficiente se non si dispone di dispositivi che consentano di modulare efficacemente la compressione nella porzione più esterna della rotoballa a “cuore tenero” e lungo tutto il diametro in quelle a “cuore duro”.

L'innovazione scende in campo

Per mostrare agli imprenditori agricoli tutte le tecnologie a disposizione per praticare una fienagione di qualità Nova Agricoltura organizza una giornata in campo che si svolgerà il 16 maggio nei medicai della cooperativa Bonlatte a Manzolino di Castelfranco Emilia. Durante l’evento si potranno vedere in azione le macchine più innovative per eseguire le operazioni di sfalcio, arieggiamento, andanatura, raccolta, pressatura, movimentazione delle balle ed essiccazione del foraggio.

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Saranno mostrate e illustrate le tecnologie che permettono di valorizzare il foraggio, come ad esempio falciacondizionatrici a rulli che tagliano e sfibrano lo stelo delle piante per favorirne l'essiccazione, ma senza staccare le foglie, la parte più pregiata e ricca di proteine. Un dettaglio che può fare la differenza è la scelta del voltafieno di larghezza giusta e di un ranghinatore con specifici requisiti di delicatezza sul trattamento del prodotto. Anche per la raccolta servono macchine in grado di fare un lavoro "pulito" cercando di limitare al minimo la raccolta di corpi estranei come terra e sassi che andrebbero ad abbassare la qualità del prodotto che sarà somministrato alle vacche.

I quattro pilastri della fienagione di qualità - Ultima modifica: 2018-05-11T10:33:12+02:00 da Simone Martarello

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