AGRONOMIA

Strip till, compromesso ideale tra minima lavorazione e sodo

Prime prove in campo di una nuova tecnologia a basso impatto. Parla l’agricoltore.

Dopo alcuni anni di stallo nelle agrotecniche da applicare alla coltura del mais, da qualche tempo il settore è in fermento con l’avvento di alcune novità che ben si inseriscono nella direzione indicata anche dalla nuova Pac di aumentare la produttività con minori impatti sull’ambiente. Lo strip till è una delle innovazioni più promettenti che si sono affacciate nella campagna mais 2012 grazie all’arrivo di nuove attrezzature progettate e costruite appositamente per questa tipologia di lavorazione, che è un compromesso tra il sodo e la minima lavorazione. Ne parliamo con Giuseppe Elias che la sta sperimentando nella sua azienda agricola di Lodi.

Come si effettua e quali sono i pregi

«Lo strip till prevede la lavorazione in banda dell’area interessata alla semina, da effettuarsi in un tempo antecedente alla deposizione del seme. La banda lavorata non deve avere dimensioni superiori a 10-15 cm di larghezza e 15 cm di profondità. Tra banda e banda il terreno viene lasciato a “sodo” cioè con la presenza dei residui colturali in superficie. Rispettando queste dimensioni, per colture che si seminano con interfila superiore a 50 cm, lo strip till entra di diritto nella misura 214 M finanziata dal Psr della regione Lombardia». Quali sono i vantaggi dello strip till?«Il primo e più importante vantaggio è di riscaldare il terreno e quindi è un sistema ideale per le aree della pianura padana dove la semina diretta incontra ostacoli o non decolla a causa proprio dei terreni freddi. La banda lavorata infatti viene esposta al sole e senza la presenza dei residui in superficie si scalda con più facilità e la pianta di mais così parte velocemente. Nello scorso anno si è visto che sui terreni a minima lavorazione la velocità di emergenza del seme, grazie alla più elevata temperatura del letto di semina, è stata doppia rispetto ai terreni a sodo e inoltre la radicazione, come lunghezza ed espansione dell’apparato, è risultata decisamente superiore. Inoltre lo strip till consente una più agevole percolazione dell’acqua e permette un interramento localizzato dei concimi. Infine, rispetto alla minima lavorazione eseguita su tutta la superficie, lo strip till opera solo sul 60% della superficie e quindi fa risparmiare gasolio e ore di lavoro».

Attrezzatura adatta per creare le bande

Per lo strip till occorre usare attrezzature appositamente progettate. «Nella nostra azienda abbiamo utilizzato un’attrezzatura Kuhn a quattro file, anche se esiste già quella a otto file. La successione degli organi lavoranti è la seguente: 1) disco zigrinato che taglia il residuo; 2) due dischi stellati convergenti per la pulizia superficiale del terreno; 3) un gruppo costituito da un’ancora che lavora a 15 cm di profondità abbinata a due dischi ondulati di contenimento del terreno; 4) un attrezzo che sminuzza il terreno. La velocità di avanzamento è intorno ai 10-12 km/ora».

Poi come si effettua la semina? «Con una normale seminatrice a dischi, volendo anche da sodo. Per non fare errori è fondamentale applicare allo strip till il sistema Gps dal momento che il percorso delle bande lavorate deve essere perfettamente diritto e, successivamente, la seminatrice deve centrare con esattezza la banda lavorata».

È fondamentale disporre del GPS

Grazie al satellitare, sia la creazione delle bande lavorate sia la semina successiva diventano operazioni semplici e soprattutto non si fanno errori». Sulla Kuhn all’opera nell’azienda di Lodi è installato un sistema EZ Pilot di Spektra Agri. «È il sistema di sterzo Gps ad alte prestazioni – sottolinea Marco Miserocchi di Spektra Agri – dotato di attuatore elettrico applicato al piantone dello sterzo, che consente di usare il volante originale del trattore. Per lo strip till è molto indicato anche il sistema Autopilot che interagisce direttamente con il sistema elettroidraulico del mezzo agricolo e che si attiva anche con macchina ferma e in retromarcia. Tutti questi sistemi sfruttano la nostra rete di correzione RTK che abbiamo diffuso nella Pianura Padana. Dal monitor presente in cabina, possiamo controllare e variare sia la quantità di seme sia la quantità di concime, con la creazione di un rapporto di lavoro giornaliero che certifica ciò che effettivamente è stato fatto in campo. Con il sistema Gps l’operatore ha finalmente tempo per occuparsi di ciò che avviene in campo, perché il controllo dell’avanzamento della macchina è automatico».

Qual è l’epoca ideale di applicazione dello strip till? «Sui terreni pesanti – dice Elias – è opportuno preparare le bande lavorate per la semina già in autunno, ed eventualmente prevedere un secondo passaggio in primavera oppure applicare il diserbante totale e seminare. Sopra il Po, con terreni più sciolti, lo strip till è da eseguire in prossimità delle semine, lasciando passare un po’ di giorni (almeno 15) per il riscaldamento del terreno».

Strip till, compromesso ideale tra minima lavorazione e sodo - Ultima modifica: 2013-04-10T12:01:24+02:00 da nova Agricoltura

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