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La filiera agroalimentare: l’importanza di “fare rete” per valorizzare il Made in Italy

In occasione dell’Assemblea annuale di Assofertilizzanti (Federchimica), si è svolta a Perugia una tavola rotonda dedicata all’innovazione del settore agroalimentare e all’importanza di creare sinergie tra i diversi attori della filiera italiana per valorizzare il Made in Italy.

Innovazione, digitalizzazione ed evoluzione della
filiera agroalimentare italiana. Se ne è parlato ieri, presso il Palazzo della
Provincia di Perugia, nel corso della tavola rotonda “Agricoltura 3.0: l'era digitale,
l'innovazione e l'evoluzione della filiera agroalimentare”,
organizzata
in occasione dell'Assemblea annuale di Assofertilizzanti
- associazione nazionale produttori di fertilizzanti
che fa parte di Federchimica - che ha visto, tra le altre cose, la
riconferma all'unanimità di Francesco Caterini alla guida dell'Associazione e
la nomina di Barbara Piona, Lorenzo Gallo ed Enrico Villa alla Presidenza dei
tre gruppi merceologici facenti parte di Assofertilizzanti.

Alla tavola rotonda sono intervenuti Fernanda Cecchini, Assessore alle
Politiche Agricole della Regione Umbria, Massimiliano
Giansanti,
Presidente di Confagricoltura Roma, Albano Agabiti, Presidente di Coldiretti Umbria, Giuseppe Frenguelli, Professore della Facoltà
di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali dell'Università degli Studi di
Perugia, Maurizio Zucchi, Direttore
Qualità di Coop Italia e Francesco
Caterini
, Presidente di Assofertilizzanti-Federchimica. Tema al centro del
dibattito, l'importanza per i diversi attori della filiera agroalimentare di creare
sinergia e “fare rete” per preservare la qualità del Made in Italy e il
prezioso contributo offerto dall'innovazione, anche in chiave digitale, per
l'evoluzione del settore. Un'innovazione che passa anche dall'ingresso di
“nuove leve”, giovani agricoltori preparati e fruitori abituali di strumenti
digitali, che offrono un importante contributo per il presente e il futuro del
settore.

Settore, quello dell'agroalimentare, che
rappresenta un anello trainante dell'economia italiana: il processo di
produzione e distribuzione di prodotti agroalimentari coinvolge infatti una
rilevante porzione dell'economia nazionale, rappresentandone il 13,2% degli
occupati (3,3 milioni di lavoratori) e l'8,7% del PIL (119 miliardi di euro)*. Nel
corso della tavola rotonda è inoltre emerso come l'Umbria abbia un ruolo
importante nella produzione di colture di elevata qualità quali vite, olio,
tartufo nero e frumento. La Regione ha di recente presentato alcuni progetti per
promuovere l'innovazione del comparto agroalimentare locale, grazie alla
promozione dell'imprenditoria giovanile nel settore.

“Come rappresentanti dell'agroalimentare
italiano non sottovalutiamo le criticità strutturali della filiera
agroalimentare, ma ci impegniamo a far leva e potenziare le sinergie in atto
tra i diversi attori coinvolti
- ha affermato Francesco
Caterini
, Presidente di
Assofertilizzanti
- Oltre a lavorare
al meglio ognuno nel proprio settore di riferimento, crediamo fortemente
nell'importanza di fare rete, di costruire relazioni forti e durature, e di
affidarci sempre più agli strumenti che l'era digitale ci mette a disposizione,
investendo sulle nuove generazioni e nuove tecnologie per crescere, rinnovare e
innovare”.

Da tempo, e in modo particolare con l'approssimarsi
di Expo 2015 - la più importante manifestazione degli ultimi anni per il settore
- l'Associazione lavora attorno al concetto di qualità per contribuire
anch'essa a preservare il vero Made in Italy; un Made in Italy di qualità,
infatti, non può prescindere da un utilizzo corretto ed efficace dei mezzi
tecnici, tra cui i fertilizzanti, a monte della filiera agroalimentare.

Per garantire la massima qualità del prodotto
fertilizzante, ormai dal 2011 Assofertilizzanti lavora a fianco del Ministero
dell'Agricoltura - e in particolare dell'ICQRF (Ispettorato Centrale della
tutela della Qualità e della Repressione Frodi) - con il quale ha avviato il
Progetto Qualità, che mira ad incrementare il “controllo” della qualità, nono
solo sul prodotto finito ma anche sulle materie prime e su tutto il processo
produttivo. Quello raggiunto con l'ICQRF è un rapporto di partnership
pubblico-privato che funziona, a dimostrazione che imprese e istituzioni
possono lavorare insieme proficuamente per perseguire obiettivi comuni, come ad
esempio, qualità del prodotto e la tutela del consumatore finale.

 

* Dati
Nomisma 2014

La filiera agroalimentare: l’importanza di “fare rete” per valorizzare il Made in Italy - Ultima modifica: 2014-05-27T17:15:02+02:00 da nova Agricoltura

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