SPECIALE MELO

Un’ondata di nuove varietà di melo pronte per il mercato

Tante novità e selezioni clonali per diversificare l’offerta in un mercato sempre più selettivo, dove potersi distinguere diventa indispensabile, ma reggono ancora le migliori varietà classiche.

La piattaforma varietale italiana delle mele è presa d'assalto dalle tante novità introdotte negli ultimi anni in Italia. L'attuale assetto del calendario produttivo ha assunto un certo dinamismo, perché va ormai esaurendosi l'epoca delle mutazioni (infatti diventa sempre più difficile destreggiarsi fra i cloni esistenti e anche brevettare nuovi mutanti clonali), mentre sta crescendo a dismisura l'immissione sul mercato di nuove mele derivanti da programmi di incrocio, con “breeding” soprattutto privato. Nel mondo, ogni anno, sono immesse sui circuiti commerciali decine di varietà, molte delle quali con ristretti vincoli per la coltivazione e commercializzazione, come quelli propri dei club. Attualmente, in Italia le nuove varietà disponibili commercialmente sono una cinquantina, almeno metà delle quali in osservazione presso i campi sperimentali delle unità del Gruppo di Lavoro del Progetto Liste di Orientamento Varietale Melo del Mipaaf (16 unità operative, da Nord a Sud), che a 20 anni dalla nascita ha purtroppo dovuto sospendere l'attività a fine 2013 per mancanza di fondi. Non sappiamo se il Progetto riprenderà, come tutti auspicano, da parte dello stesso Ministero in collaborazione con i Servizi Regionali dal prossimo anno.

Tante novità, ma reggono le vecchie varietà

È anche opportuno rilevare (Tab. 1) che di queste varietà molte sono straniere, mentre quelle private sono la maggioranza. Le varietà a club o a coltivazione vincolata, ufficialmente, al mondo sono più di una trentina, ma ben pochi sono i club effettivamente funzionanti capaci di creare profitto e un plusvalore per l'intera filiera. Altre varietà, pur gravate da royalties nell'acquisto delle piantye, sono totalmente libere nell'utilizzo da parte dei coltivatori. Sono, per esempio, Coop 39-Crimson Crisp®, Gold Pink-Gold Chief®, Inored-Story®, Gemini, Smeralda, Civren-Renoir®. Non abbiamo, purtroppo, alcun dato statistico sulle vendite dei vivaisti di queste novità, disponiamo però di qualche dato sui nuovi impianti esistenti in Val Venosta (Tab. 2), in provincia di Bolzano, che è una delle più importanti per la coltivazione del melo. I dati aggiornati al 2013 delle tabelle ci dicono che le novità succitate, nonostante il forte pressing pubblicitario delle aziende vivaistiche o degli editori titolari dello sfruttamento commerciale o del diritto esclusivo di moltiplicazione, incidono molto poco nell'evoluzione varietale degli impianti di melo in essere. C'è ancora una sostanziale, quasi immodificabile, prevalenza delle varietà storiche (seppure con cloni migliori) rappresentate da Golden Delicious, Gala, Red Delicious, Granny Smith. Questo ci dice che, in ogni caso, il rinnovamento della piattaforma è ancora piuttosto lento, anche se notevolissime sono ormai le spinte e gli stimoli all'introduzione di novità nei nuovi meleti che riceveranno certamente ulteriore vigore dalla prossima applicazione dell'OCM per il periodo settennale 2014/20. Nostro compito di consulenti dei decisori tecnici e delle organizzazioni dei produttori (OP, APO, Consorzi, operatori privati) è di continuare a dare informazioni oggettive sul comportamento dei nuovi genotipi nelle varie aree. Per tale motivo vogliamo segnalare con questo articolo informazioni essenziali su queste novità, quali per esempio Fujon, CIV323-Isaaq®, CH101-Galiwa®, SQ159-Natyra®, UEB32642-Opal®, Minneiska-Sweetango®, MC38-Crimson Snow®, che sono oggetto di osservazione da parte di diverse Unità operative sperimentali, soprattutto per verificarne l'adattabilità in area montana (vedi quadro). Sono infatti in montagna gli areali più importanti per introdurre nuove varietà, pensando soprattutto all'eccellenza qualitativa (colore, durezza/croccantezza e durata di conservazione), mentre alla pianura sono riservate poche varietà specificamente adatte, per lo più nel campo delle autunno-invernali, perché, maturando prima che al Nord, possono occupare la scena mercantile, a buon diritto, per i primi tre-quattro mesi del consumo annuale (da ottobre a gennaio). Alcune varietà con cloni adatti (Gala, Fuji, Red Delicious e Cripps Pink), o anche del settore ticchiolatura resistente (TR), quali Fujion o Coop 39-Crimson Crisp®, stanno dando buoni risultati produttivi e di mercato nella nuova melicoltura. Lo scopo di questo articolo, insieme alla divulgazione della lista delle mele per il 2014, è quello di sottoporre ai Lettori alcuni dei tanti problemi che più definiscono la problematica delle scelte per i nuovi impianti, cioè se rinnovare solo la tecnica impiantistica, le distanze e la forma di allevamento o anche la varietà. I Lettori possono così fare un confronto con la lista ufficiale 2014 (Tab. 4) e prendere nota dell'elenco delle varietà ammesse in ciascuna delle aree di coltivazione italiana (montagna, collina, pianura Settentrionale e Centro-Sud). Tale lista è sostanzialmente invariata rispetto all'anno precedente, salvo l'inserimento di alcune nuove varietà fra quelle in osservazione già da qualche anno.

Mele estive

Fra le mele estive segnaliamo la continua prolificità dei mutanti di Gala, già riportata in un nostro articolo del 2012. Nel frattempo si sono infatti aggiunti alcuni nuovi cloni che hanno portato ad oltre trenta il numero delle Gala commercialmente diffuse dai vivaisti. Per questa varietà policlonale sono venute sempre più consolidandosi le diverse tipologie di colore della buccia, con una tendenza verso il colore uniforme e intenso. Non sono quindi più così tanto apprezzati i cloni con frutti striati come anni addietro (Baigent-Brookfield®, Gala Schnitzer-Schniga® e Galaxy), tutti alquanto soggetti a regressioni chimeriche, quanto i cloni rossi uniformi al 90-100%, come Simmons-Buckeye®, Gala SchniCo-Schniga®, Gala Decarli-Fendeca, tutti geneticamente più stabili anche se non esenti da mutazioni regressive. Scomparsa ormai la tipologia della Gala “slavata” di rosso (come Ruby Gala e Gala Must), mentre hanno sollevato molto interesse cloni di colore rosso-estremo (o rosso-nero) come Devil Gala (in lista), Gala SchniCo Red e Gala 2013 (entrambe non ancora in lista). Grazie alla loro diversità e riconoscibilità dagli altri cloni potrebbero alimentare commercialmente una nuova linea di Gala, tanto più che colorano molto bene anche in pianura, senza assumere i riflessi nerastri della montagna. Fra le mele estive segnaliamo poi un'interessante “new entry” costituita dalla cv americana Minneiska-Sweetango®, la cui gestione è competitiva con le altre estive, sia per la raccolta (fine luglio), sia per la tipologia di frutto (molto grossa, con bella forma, rossa per oltre il 50% in montagna, con polpa croccante, succosa, molto buona, ma non idonea alla pianura) potrebbe avere qualche chance mercantile.

Mele autunnali

Fra le mele autunnali, una sola novità per le Golden Delicious (ancora saldamente in testa anche nei nuovi impianti): il clone Golden Parsi da Rosa®, altoatesino, come evidenziato da Guerra (2013), sta suscitando grande interesse non solo perché poco suscettibile alla rugginosità, ma anche per la sfaccettatura del frutto; potrebbe perciò scalzare Smoothee® o Reinders® nella preferenza dei melicoltori. Altra importante irruzione fra le autunnali è l'ottima Nicoter-Kanzi®, belga, che ha già raggiunto la rispettabile quantità di 320 ha a Bolzano e si è conquistata, molto pubblicizzata, la stima del mercato delle mele di montagna: è bella, croccante, succosa, di ottima qualità gustativa, con medio tenore zuccherino. In montagna si sta affermando anche un'altra mela tedesca, RoHo 3615-Evelina® (clone colorato della cv Pinova): è una mela di bella forma, non sempre abbastanza colorata, ma tollerante ad alcune malattie, con frutto croccante, succoso, acidulo, di qualità (ce ne sono già 50 ha in coltivazione biologica in provincia di Bolzano; in Val di Non sono in programma superfici ancora più consistenti). Meritano infine un cenno anche Ambrosia, anche se adatta solo alla montagna, che ha debuttato con una ventina di ettari in Val Venosta (oltre ai 200 già presenti in Piemonte), della tipologia mela dessert, al pari di Gold Pink-Gold Chief®, rispetto alla quale è nettamente più colorata (ampiamente sfaccettata di rosso, mentre Gold Chief® è solo parzialmente coperta di colore arancio), dolce e aromatica, con buona tenuta in frigo, ma “shelf life” scarseggiante senza l'impiego di1-MCP. Altre mele autunnali, essendo resistenti a ticchiolatura, sono citate oltre.

Mele tardive

Fra le mele invernali le sole novità sono ascrivibili al gruppo dei mutanti di Fuji (Tab. 3). Anche per Fuji, come per Gala, registriamo l'inserimento di cloni con alto livello di colorazione uniforme come Aztec Zhen®, oppure con striature evidenti come Fubrax Kiku® e Fujiko, mentre Fujion (del tipo “Fuji-simile” con proprietà di resistenza Vf, in osservazione) ha iniziato a diffondersi perché molto simile per aspetto a Fuji, molto produttiva, meno alternante, di buona qualità, anche se meno serbevole nella medio-lunga conservazione (occorrono ancora i riscontri delle varie zone di coltivazione per avere un quadro completo). Fra le invernali è inclusa anche Rosy Glow, mutante di Cripps Pink, molto più colorata di rosa-rosso rispetto al clone originario; di questa varietà si producono in Europa circa 200.000 t, soprattutto in Francia e Italia, dove rappresenta il 2-3% dell'offerta. Un'accorta politica promozionale ne ha favorito l'affermazione; il gestore del club al momento ha stabilito il blocco dei nuovi impianti per poter controllare l'offerta, cosicché è come se la varietà non esistesse per gli aspiranti nuovi coltivatori.

Mele “snack” e a polpa rossa

saremmo oggettivi con questa nota se non segnalassimo due altri comparti legati a differenti tipologie di frutto e quindi di possibile segmento diversificato commerciale. Si tratta, nel primo caso, di una linea di mele adatte al “consumo snack”, per le scuole, prelevabili da macchinette distributive (self-service), anche per i consumi su strada e fuori pasto. Ci hanno pensato per ora i neozelandesi proponendo la mela PremA96-Rockit® (piccola, meno di 80-100 g per frutto) distribuita in tubetti di alluminio (Fig. 15) (ancora non in lista) e il CIV di Ferrara con CIV323- Isaaq® (in lista) che viene gestita in esclusiva da Kiku srl (dei fratelli Braun di Cornegliano - Bz). Anche Isaaq® è una mela piccola, ma dotata di ottime caratteristiche gustative e buona “shelf life”. Non sta alla ricerca decretarne il successo, ma spetta al mercato capire se in Italia questo tipo di consumo di mele avrà successo. Altre potenzialità commerciali per il futuro sono rappresentate da varie linee di mele a polpa rossa, finora sviluppate in Europa da breeder privati. Si pensa che nell'onda dell'interesse dei frutti a forte impatto nutraceutico (nella fattispecie dovuto all'alto contenuto di antocianine associate a tannini, presenti in specie di melo selvatiche, a frutto molto piccolo e rosso) il mercato possa accettare varietà di mele a frutto con polpa rosata o rossa derivate, per l'appunto, da ripetuti incroci o da meli selvatici a polpa rossa. Per ora in Italia c'è solo un'azienda vivaistica (Gruber Genetti) che già vende piante di una serie di mele svizzere rosse (Redlove®), ma nei prossimi anni potrebbero essercene anche di tedesche (serie BayOz) e francesi (serie Ifored) o altre ancora. Il Centro di Sperimentazione di Laimburg possiede una collezione aggiornata di una quarantina di nuove accessioni di melo a polpa rossa, tenute per ora in osservazione. Anche in Italia sono già state segnalate tre mele a polpa parzialmente rossa ottenute a Urbino, Viterbo e Forlì, ma non si ritiene siano ancora adatte al mercato a causa del sapore troppo allappante o dei risultati agronomici insoddisfacenti. In Inghilterra, ad esempio, è stata di recente lanciata la cv Surprise, nome che già nell'800 era stato coniato da emigranti inglesi e tedeschi che l'avevano portata negli USA; ma il clone attuale non è più lo stesso: si tratta di un genotipo ottenuto da semine e selezione di piante ritornate in Europa e derivate, a loro volta, dalla Surprise originaria. Occorre quindi prepararsi a qualcosa che il mercato potrebbe in futuro richiedere. Resistenti alla ticchiolatura Abbiamo lasciato per ultima l'informazione sulle mele resistenti a ticchiolatura (TR), e qualcuna anche ad oidio e fuoco batterico, per due motivi: innanzi tutto perché dalle Istituzioni pubbliche di tutto il mondo in questi ultimi anni sono entrate in Italia decine di varietà resistenti che sono in attesa o in corso di valutazione da parte del gruppo di lavoro del Progetto Mipaaf-Regioni. Poi, perché il mercato italiano, non solo del biologico, da almeno 2-3 lustri è stato ampiamente sensibilizzato verso la disponibilità e l'acquisto di mele ecologiche più “sicure” per la salute e rispettose dell'ambiente. L'ostacolo principale alla loro diffusione per alcuni decenni è stata l'insufficiente o incomparabile inferiorità qualitativa rispetto a quelle storiche di mercato e, in secondo luogo, la mancanza di cultura e consapevolezza degli operatori (sia coltivatori, che distributori) che hanno preferito le varietà storiche con conseguente e inevitabile negativo impatto ambientale. Ora, però, le varietà messe in lista (e sono ormai più di dieci, con epoca di raccolta che copre tutta la stagione autunno-invernale) sono di ottima qualità e produttività, anche se non ancora risolutive per la coltivazione (in quanto rimane la suscettibilità ad altri patogeni, per difendersi dai quali occorre comunque qualche trattamento). Vorremmo, in particolare, che a partire dalle OP e dalle varie Associazioni di produttori dove si riesce a programmare gli impianti, specie quelli destinati alla produzione biologica e integrata, vi fosse un principio di accettazione verso queste varietà TR, in modo che almeno entro qualche anno si possa raggiungere un 5-10% della produzione. Ne citiamo solo alcune: fra le estive: Gemini e CH101-Galiwa®; fra le autunnali: Coop 39-Crimson Crisp®, CIVG198 Modì®, Inored-Story®, Lumaga-Galant®, Golden Orange, Topaz, Smeralda, SQ159-Natyra®; fra le invernali: Dalinette-Choupette®, Fujion, Coop 38-GoldRush®.

Un’ondata di nuove varietà di melo pronte per il mercato - Ultima modifica: 2014-11-14T12:28:01+01:00 da nova Agricoltura

1 commento

  1. Interessante. Gradirei , coltivando gia’ fujion smeralda, renoir, crimson crisp e tante altre varieta’ , ampliare la produzione con nuovi cloni… in terreni argillosi garanzia di colore e sapore.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome